La Toscana ha storicamente svolto un ruolo di avanguardia nella promozione e tutela dei diritti civili, distinguendosi per politiche inclusive e progressiste. Dalla legge regionale n. 63 del 2004, prima normativa italiana a vietare le discriminazioni basate su orientamento sessuale e identità di genere, fino alla legge regionale sul fine vita del 2025, la regione ha posto al centro della propria azione il principio di uguaglianza, la difesa delle persone più vulnerabili e il rispetto della dignità individuale.
Nonostante i progressi, permangono sfide significative: discriminazioni sul lavoro, violenza di genere, esclusione sociale di persone con disabilità o migranti, e carenze nell’informazione e sensibilizzazione della cittadinanza. Per affrontare queste problematiche, la politica regionale deve tradurre i principi in azioni concrete e capillari sul territorio, creando reti di supporto e strumenti efficaci di tutela e prevenzione.
In provincia di Arezzo e nel Valdarno aretino, le iniziative proposte mirano a rafforzare il rispetto dei diritti e a costruire una comunità inclusiva, sicura e consapevole:



