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Uguaglianza, tutela e inclusione

Nonostante i progressi, permangono sfide significative: discriminazioni sul lavoro, violenza di genere, esclusione sociale di persone con disabilità o migranti, e carenze nell’informazione e sensibilizzazione della cittadinanza.

La Toscana ha storicamente svolto un ruolo di avanguardia nella promozione e tutela dei diritti civili, distinguendosi per politiche inclusive e progressiste. Dalla legge regionale n. 63 del 2004, prima normativa italiana a vietare le discriminazioni basate su orientamento sessuale e identità di genere, fino alla legge regionale sul fine vita del 2025, la regione ha posto al centro della propria azione il principio di uguaglianza, la difesa delle persone più vulnerabili e il rispetto della dignità individuale.

Nonostante i progressi, permangono sfide significative: discriminazioni sul lavoro, violenza di genere, esclusione sociale di persone con disabilità o migranti, e carenze nell’informazione e sensibilizzazione della cittadinanza. Per affrontare queste problematiche, la politica regionale deve tradurre i principi in azioni concrete e capillari sul territorio, creando reti di supporto e strumenti efficaci di tutela e prevenzione.

In provincia di Arezzo e nel Valdarno aretino, le iniziative proposte mirano a rafforzare il rispetto dei diritti e a costruire una comunità inclusiva, sicura e consapevole:

  • Reti territoriali di supporto alle vittime di discriminazioni: sportelli diffusi in tutta la provincia, in collaborazione con Comuni e associazioni, per offrire assistenza legale, psicologica e formativa a chi subisce discriminazioni di genere, etniche, religiose o sessuali.
  • Centri di educazione civica avanzata nelle scuole: potenziamento della formazione su diritti civili, uguaglianza di genere e cultura del rispetto attraverso laboratori, seminari e progetti didattici rivolti a studenti e insegnanti.
  • Sostegno alle imprese inclusive: incentivi, premi e certificazioni per le aziende che adottano politiche di pari opportunità, inclusione di persone con disabilità e valorizzazione del talento femminile e giovanile.
  • Potenziamento dei servizi per il fine vita: protocolli coordinati tra ASL, ospedali e medici di base per garantire l’accesso sicuro e dignitoso alle cure palliative e ai percorsi previsti dalla legge regionale, con formazione continua del personale sanitario.

  • Campagne di sensibilizzazione territoriale: iniziative di informazione rivolte alla comunità, per diffondere la conoscenza dei diritti civili, della parità di genere e dell’autodeterminazione nel fine vita.
  • Tutela dei diritti dei minori, dei lavoratori e delle persone con disabilità: promozione dell’inclusione sociale, controllo del rispetto delle norme sul lavoro, prevenzione di abusi e sfruttamento, accesso a istruzione e servizi sanitari.
  • Tutela dei diritti delle persone migranti: integrazione sociale e lavorativa, accesso ai servizi e contrasto alle discriminazioni.

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